The Strain – Vampiri e parassiti

di Fulvio Giachino
12/06/2020

The Strain è una trilogia di romanzi a firma di Guillermo Del Toro e Chuck Hogan, adattata anche in fumetti dall’editore Dark Horse e trasposta in serie tv da FW Productions (2014-2017, 4 stagioni). Questa opera presenta un rilettura dei classici miti vampireschi, e i succhiasangue in questione sono orribili mostri glabri, la cui bocca è trasformata in una lunga “lingua” attraverso la quale si nutrono. Insomma, non i classici e discreti canini o incisivi a cui la letteratura gotica ci ha abituato. La trasformazione in vampiro avviene a seguito del “morso” di un vampiro, ma è mediata da un vettore. Il vettore in questione, al netto dei riferimenti biblici agli angeli caduti che visitarono Sodoma e Gomorra nell’opera dei due autori, è un “verme”. Questo verme a sua volta pare veicola un fluido lucente che trasforma gli umani negli strigoi, per dirla come uno dei protagonisti. Questi vermi compongono la vera essenza del vampiro primigeno antagonista nella storia, e vivono nella terra contaminata della sua bara, che giunge a Manhattan grazie a un volo commerciale (una reminiscenza delle navi della peste e del viaggio di Dracula dai Balcani all’Inghilterra nell’opera di Stoker).

I vettori citati mi ricordano moltissimo i Nematoda, un Phylum di animali invertebrati che, come gli insetti, fa parte del raggruppamento sistematico noto come Ecdysozoa. Questo raggruppamento ha una caratteristica particolare, e a cui deve il suo nome: per accrescersi, “cambiano pelle” almeno una volta durante il loro arco vitale. Insomma, si accrescono attraverso mute. Gli insetti fanno la stessa cosa per passare dagli stadi giovanili a quelli adulti, e tutti gli artropodi si sono in qualche modo evoluti dai Nematodea (che racchiude Nematoda + Nematomorpha). I nematodi hanno da milioni di anni rapporti simbiotici non commensali con svariati altri gruppi del regno dei viventi (piante, vertebrati, invertebrati). A volte questo rapporto è soltanto foretico (ossia questi animali usano un altro animale come “mezzo di trasporto”), altre volte invece è di tipo parasitico (facoltativo o obbligato). In questo ultimo caso, riscontriamo diverse specie che alterano il comportamento dei loro ospiti. Questi parassiti hanno spesso una fase acquatica nel proprio ciclo vitale, e una volta maturi, spingono ad esempio l’insetto infettato verso l’acqua o punti estremamenti umidi, dove usciranno dal corpo dell’ospite e inizieranno la fase “libera” del proprio ciclo vitale.

Continua su InnerScape