Distinguere Colchicum da Crocus

Colchicum sp.
Colchicum sp. fotografato nei prati vicino al Lago Brasimone, appennino Bolognese

Nei prati di montagna in settembre, si assiste alla fioritura dei fiori del genere Colchicum, molto belli e pericolosamente simili ai fiori di Crocus.

Nel genere Crocus, ha un notevole rilievo economico e gastronomico la specie Crocus sativus, meglio noto come Zafferano la cui fioritura avviene tra Ottobre e Novembre, variando ovviamente per altitudine, latitudine e andamento climatico.

Le differenze tra i due generi sono molteplici, ma quella essenziale è la presenza di alcuni alcaloidi altamente tossici contenuti nelle piante del genere Colchicum.

Colchicum autumnale in particolare contiene colchicina e colchiceina due alcalodi estremamente tossici, che se ingeriti possono portare alla morte (vi risparmio i dettagli, ma è particolarmente dolorosa e sgradevole).
La dose tossica per una persona adulta è di circa 10 mg.
La fioritura del Colchicum autumnale è generalmente anticipata di uno o due mesi rispetto a quella di Crocus sativus anche se ovviamente può variare parecchio.

La colchicina ha anche usi terapeutici ed è impiegata in diverse ricerche in ambito agronomico e medico, tra cui terapie sperimentali contro il virus SARS-CoV-2.
Per saperne di più https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32337546/

La differenza morfologica più facile da individuare è il numero degli stami
I fiori del genere Colchicum hanno 6 stami per fiore
I fiori del genere Crocus hanno 3 stami per fiore

Per ulteriori informazioni

Crocus sativus L. https://it.wikipedia.org/wiki/Crocus_sativus

Colchicum autumnale L. https://it.wikipedia.org/wiki/Colchicum_autumnale

Colchicina https://it.wikipedia.org/wiki/Colchicina

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Conoscere i ragni con la lingua dei segni

Una magnifica iniziativa di divulgazione scientifica organizzata da Aracnofilia assieme a CounseLis, vi invito a seguire le loro attività.

Aracnofilia
Sito Web https://www.aracnofilia.org/
Facebook https://www.facebook.com/aracnofilia.org

CounseLis
Sito Web http://counselis.it/
Facebook https://www.facebook.com/CounseLis

01 – Presentazione

Ragni in linguaggio LIS

Siamo orgogliosi di presentarvi questa bellissima iniziativa in collaborazione con la scuola Counselis!Avanti tutta, di modo che anche i nostri amici sordi possano avere la possibilità di scoprire queste meravigliose creature!

Pubblicato da Aracnofilia – Associazione Italiana di Aracnologia su Giovedì 11 giugno 2020

02 – Chi sono i ragni?

https://www.facebook.com/227951264052244/videos/186828556071301

03 – I ragni sono pericolosi?

https://www.facebook.com/227951264052244/videos/572476183643450

04 – Sono importanti i ragni ?

Perchè sono importanti i ragni?

Vi siete mai chiesti perchè sarebbe meglio non schiacciare un ragno? Oggi cerchiamo di darvi una risposta, grazie alla scuola Counselis e a Mara, che ci ha aiutato a trasmettere questo messaggio! I ragni sono importanti per il nostro ecosistema!

Pubblicato da Aracnofilia – Associazione Italiana di Aracnologia su Mercoledì 1 luglio 2020

05 – Come comunicano i ragni

Come comunicano i ragni?

Ciao a tutti! Vi presentiamo il quinto appuntamento con le pillole di ragno!Visto che non sono dotati di lingue e linguaggi, i nostri amici ad otto zampe dovranno pur comunicare in qualche modo. Grazie alla scuola Counselis e alla interprete Connie Ciocia vi spiegheremo brevemente come comunicano i ragni!

Pubblicato da Aracnofilia – Associazione Italiana di Aracnologia su Mercoledì 8 luglio 2020

06 – La muta dei ragni

La muta dei ragni!

Benvenuti al sesto appuntamento del nostro progetto di divulgazione per sordi 🙂 Oggi, grazie alla nostra amica Sofia, della scuola Counselis, vi presentiamo il processo di muta nei ragni. Un fenomeno incredibile, che ancora desta stupore in chi lo studia!Buon divertimento!

Pubblicato da Aracnofilia – Associazione Italiana di Aracnologia su Martedì 14 luglio 2020

07 – La seta dei ragni

Pillole di ragno. La seta di ragno!

Eccoci qua al settimo appuntamento di questo bellissimo progetto in collaborazione con Counselis! Oggi vi parliamo della seta dei ragni, forse uno degli aspetti più peculiari di questi incredibili animali 🙂 Grazie alla nostra amica Carmen, scoprirete come dietro a qualche filo… si nasconde un mondo davvero enorme! Buon ascolto!!!!

Pubblicato da Aracnofilia – Associazione Italiana di Aracnologia su Mercoledì 22 luglio 2020

08 – Adattamenti ad ambienti estremi

Pillole di ragno! 8° appuntamento

Ciao a tutti, oggi vi presentiamo l'ottavo appuntamento di questo progetto! Vi parleremo di come alcuni ragni riescono ad adattarsi in ambienti estremi. Ci sono ragni che vivono in grotte, ragni che vivono in acqua e ragni che vivono con le formiche 🙂 Volete saperne di più??? Date un occhio al video allora!Counselis

Pubblicato da Aracnofilia – Associazione Italiana di Aracnologia su Mercoledì 29 luglio 2020

09 – Il sesso nei ragni

Pillole di ragno – Il sesso nei ragni

Ciao a tutti, vi presentiamo il nono appuntamente di questo progetto!Questa volta parliamo di ragni e sesso ed alcune strategie che i nostri amici adottano per non essere…mangiati!:) Come al solito si ringrazia la scuola Counselis

Pubblicato da Aracnofilia – Associazione Italiana di Aracnologia su Giovedì 6 agosto 2020

10 – Come cacciano i ragni?

Pillole di ragno 10° appuntamento!

Come cacciano i ragni? Tante tecniche diverse per un unico scopo: nutrirsi! Ve lo spieghiamo nel decimo appuntamento di questo bellissimo progetto, realizzato grazie alla scuola Counselis!Non perdetevi tutti gli altri video mi raccomando… 😉

Pubblicato da Aracnofilia – Associazione Italiana di Aracnologia su Giovedì 13 agosto 2020

11 – I ragni e la tecnologia

11° Pillole di Ragno – I ragni e la tecnologia

Buongiorno a tutti, oggi vi raccontiamo di come i ragni possono ispirare le tecnologie di tutti i giorni! La branca della scienza che si occupa di questo si chiama biomimetica. Del resto, se ci pensate, i ragni sono sulla terra da molto più tempo di noi. Ed è chiaro dunque che abbiano sviluppato delle tecniche davvero efficaci per risolvere alcune delle sfide evolutive!Ringraziamo come sempre la scuola Counselis e l'incredibile appoggio di Sofia!

Pubblicato da Aracnofilia – Associazione Italiana di Aracnologia su Giovedì 20 agosto 2020

12 – Riproduzione

12° Pillola di ragno – la riproduzione

Buongiorno e benvenuti al dodicesimo appuntamento di questo affascinante progetto!Come si riproducono i ragni? Non è sicuramente facile generalizzare, ma alcuni concetti possono essere fissati. Grazie alla nostra amica Mara e alla scuola di interpretariato in lingua dei segni Counselis lo scopriamo insieme in questa pillola!Buona visione.

Pubblicato da Aracnofilia – Associazione Italiana di Aracnologia su Giovedì 27 agosto 2020

13 – Come vedono i ragni?

https://www.facebook.com/227951264052244/videos/621739555209219

14 – Conclusioni

https://www.facebook.com/227951264052244/videos/1407683139432397

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L’argia, tra scienza, tradizione e superstizione.

Articolo di Mauro Mura,
sito https://regnoanimalia.altervista.org/largia-tra-scienza-tradizione-e-superstizione/

Latrodectus tredecimguttatus (Rossi, 1790), è un ragno (ordine Araneae) appartenente alla famiglia Theridiidae e al genere Latrodectus, nel quale vengono classificati i ragni noti comunemente come “vedove”.

Etimologia e nomi comuni.
Il nome latino significa “prigioniero mordace con 13 macchie”, in riferimento alla pericolosità del morso e alla livrea. Il nome italiano di questa specie è “malmignatta”, o “vedova nera mediterranea”, da non confondere con la congenere nordamericana Latrodectus mactans, la “vedova nera americana”. Alla specie sono state attribuite anche varie denominazioni dialettali. Nell’alto Lazio veniva anticamente chiamato “ragno volterrano”, “falange volterrana” o “bottone”. In Sardegna “argia” o “arza”. Sempre in alcune zone della Sardegna è comune che con questi nomi vengano erroneamente indicati anche alcuni Hymenoptera della famiglia Mutillidae, più propriamente le “formiche di velluto”, coi quali questo ragno condivide una livrea vagamente simile. Probabilmente il tutto è frutto di un antico fraintendimento.

Femmina adulta.
Credits: Instagram post by SpiderShots • Apr 18, 2014 at 3:06pm UTC

Caratteristiche.
Il suo aspetto è caratteristico, tanto da rendere impossibile confonderla con altre specie dello stesso areale. È presente un marcato dimorfismo sessuale. La femmina raggiunge dimensioni molto maggiori del maschio, arrivando ai 15 mm, mentre il maschio, molto più affusolato, tocca i 7 mm. Entrambi hanno circa il triplo della lunghezza in legspan, e le 4 zampe mediane sono più corte delle altre. Principale caratteristica della specie è il corpo nero con le 13 macchie sull’opistosoma (addome), rosse nelle femmine, bianche, gialle o rosate nei maschi, per entrambi i sessi talvolta bordate di bianco. Questa è chiaramente una livrea aposematica, ovvero un avvertimento della sua pericolosità rivolto ad eventuali predatori.
Nonostante l’ampia diffusione, la specie è monotipica, cioè non presenta sottospecie. Le differenze tra esemplari sono perciò unicamente dovute a variabilità individuale.

Maschio adulto.
Fonte: https://forum.aracnofilia.org/topic/20236-santa-teresa-gallura-ot-latrodectus-tredecimguttatus/

Distribuzione.
L’areale è molto vasto, coprendo tutte le coste del Bacino del Mediterraneo espandendosi fino all’Asia centrale, dove però risulta meno comune. In Italia è largamente diffusa, dalla Liguria, seguendo per Toscana, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna e molte isole minori di queste regioni. Ci sono anche rare segnalazioni per altre regioni e la presenza del suo habitat ideale fa supporre che sia più diffusa di quanto si crede.

Diffusione di Latrodectus tredecimguttatus. La specie non è presente in tutta l’area dei paesi indicati.
Fonte: https://www.animali-velenosi.it/ragni/malmignatta-latrodectus-tredecimguttatus/

Habitat.
Nonostante non sia una specie sinantropica può raramente essere rinvenuta nei pressi delle case di campagna, ma il suo habitat d’elezione è la bassa macchia mediterranea, meglio se intervallata da zone aride e pietraie. Non disdegna stabilirsi anche in muretti a secco o nella corteccia porosa di Olea europaea (l’ulivo o olivastro).

Biologia alimentare.
Tesse una tela irregolare molto robusta che spesso tradisce la sua presenza all’entrata della tana. La tela ha diverse funzioni di cui la principale è implicata nella cattura delle prede, principalmente insetti di taglia anche di poco superiore alla sua. Quando questi si impigliano, il ragno li morde ripetutamente per ucciderli col veleno. Il veleno costituisce gli stessi succhi gastrici del ragno, il quale successivamente sugge i tessuti liquefatti delle prede, lasciandone solo gli esoscheletri vuoti, che si accumulano così nei pressi della ragnatela.

Coppia fotografata a Santa Teresa di Gallura. Maschio a sinistra e femmina a destra. In alto sono anche visibili i resti di alcune formiche predate.
Fonte: https://forum.aracnofilia.org/topic/20236-santa-teresa-gallura-ot-latrodectus-tredecimguttatus/

Biologia riproduttiva.
I maschi di questo genere quando sono alla ricerca di una femmina non mangiano. Di solito formano una piccola ragnatela nella quale depongono una goccia di sperma. Dopo averne prelevato un po’ con degli speciali contenitori presenti sui loro pedipalpi, posizionano lo sperma nei genitali della femmina. Spesso l’accoppiamento termina con la femmina che divora il maschio (da cui l’epiteto “vedova”). Questo fornirà un surplus proteico per la produzione delle uova. La femmina depone fino a 750 uova divise in gruppi a formare degli ovisacchi che vengono appesi alla tela. L’incubazione dura 14 giorni, dopo i quali i neonati si disperdono. Nei casi in cui sono impossibilitati a farlo, tra i piccoli è frequente il cannibalismo. I maschi raggiungono la maturità in 70 giorni, le femmine in 90. I maschi hanno circa 2 mesi di vita adulta, le femmine arrivano ad un anno.

Ovisacco poco dopo la schiusa e poco prima della dispersione.
Fonte: https://forum.aracnofilia.org/topic/20236-santa-teresa-gallura-ot-latrodectus-tredecimguttatus/

Rapporti con l’uomo.
È una delle 2 uniche specie che hanno un morso di rilevanza medica in Italia (assieme a Loxosceles rufescens, il ragno violino).
La sindrome derivata dal suo morso è chiamata “latrodectismo” ed è legata alla cultura agropastorale. Infatti ci sono molte prove che fosse frequente per chi lavorava in campagna venire a contatto con questo ragno, magari nei momenti in cui ci si riposava nei tipici luoghi che fungono da tana per questi animali. Il veleno è neurotossico e tra i sintomi più comuni sono compresi febbre, forte sudorazione, cefalea, crampi muscolari, in particolare addominali e nausea. Può aggravarsi fino a portare a sintomi cardiologici e renali, allo svenimento o al coma e, molto raramente, alla morte. Il quadro clinico è più grave se il soggetto morso è un bambino, per una questione di massa corporea, un anziano, una persona già debilitata o allergica ad una componente del veleno.
I danni vengono smaltiti nel tempo senza necessità di un antidoto, e si arriva alla guarigione completa in poche settimane o mesi a seconda della gravità. Nonostante questo, in passato si son venute a creare delle credenze secondo le quali, al mostrarsi di questi sintomi si dovesse ricorrere ad alcune pratiche tradizionali. Il malato veniva sotterrato per favorire la sudorazione, che avrebbe dovuto dissipare la malattia, oppure il malato avrebbe dovuto ballare fino allo sfinimento per raggiungere lo stesso scopo. Inutile dire che spesso ciò aggravava lo stato di salute del poveretto, ragion per cui, scomparsa la terapia tradizionale, la mortalità derivata da questa situazione è oggi estremamente inferiore. Queste pratiche erano anche legate ad aspetti esoterici e, più che una cura, spesso prendevano i toni di un esorcismo musicato. Gli aspetti culturali e psicologici del fenomeno sono stati studiati in modo approfondito dall’antropologo culturale Ernesto De Martino intorno al 1950.
Le false credenze relative a questo ragno non si fermano alla sfera medica, ma includono anche un importante errore zoologico. Infatti la responsabilità del suo morso veniva attribuita ad altre specie con cui condivide parte dell’areale e habitat, e che, date le dimensioni e le abitudini girovaghe, tendono ad essere maggiormente notate: i ragni della famiglia Lycosidae, e in particolare Lycosa tarantula, la vera tarantola o taranta. Infatti questi ragni hanno un morso decisamente più doloroso, data la dimensione dei cheliceri, ma completamente innocuo sotto il profilo medico. La stessa credenza ha generato il nome delle tarantelle, danze tipiche del sud Italia, come la pizzica salentina, che mimano le convulsioni del malato di latrodectismo, che in alcune zone veniva originariamente ed erroneamente chiamato appunto “tarantismo”.

Una fase del rituale.
Fonte: http://www.psychiatryonline.it/node/7667

Testo di Mauro Mura.

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